Potremmo partire già domani, ma un po’ di sana superstizione non guasta e si sa che di venerdì è meglio non farlo. Quindi sabato insieme con Ale lasceremo il porto di Andora e cominceremo la discesa del Mediterraneo per poi risalire l’Atlantico e arrivare a La Rochelle, per poi aspettare il momento più favorevole all’inizio della Lunga Rotta.
Come troverete anche scritto sul sito ufficiale, ho pensato al 31 luglio ma non si tratta di una data vincolante: fino al 30 settembre ogni giorno sarà buono! E parto giusto in tempo per festeggiare nel migliore dei modi possibile: sabato infatti sarà il mio compleanno! Per chi ancora non lo sapesse sono nato il 16 giugno del 1967. Non era programmato, lo giuro, ma alcuni ritardi nella tabella dei lavori a bordo mi hanno portato a questa data simbolica tra le tante cose (date, circostanze, avvenimenti) che caratterizzano questo viaggio.
Il motivo del ritardo nella partenza è legato ai tantissimi lavori che avevo programmato per mettere la barca nella sua forma migliore (considerata l’età: ricordiamoci che questa “ragazza” ha 42 primavere e qualche migliaio di miglia sotto la chiglia…) e che, tra l’altro, non solo sono andati per le lunghe per un periodo decisamente superiore a quello che avevo stabilito, ma che inevitabilmente hanno anche fatto lievitare i costi generali sostenuti che avevo preventivato. Ecco: qui ho cannato clamorosamente! 😅
Quindi nella maniera più sfacciata possibile chiedo a quanti volessero aiutarmi e contribuire, di non esitare a fare largo uso del mio codice Iban che potete trovare in fondo al mio sito www.andreafanfanilr2018.it 🌞
Esagerate pure con i regali di compleanno! Nella causale, come si fa per le liste nozze, potete scrivere che partecipate all’acquisto di….un qualsiasi pezzo dal nome particolare che vi viene in mente: se consultate un vocabolario di termini marinari relativi all’attrezzatura che c’è a bordo di una barca a vela come la mia, scegliete pure a caso: sicuramente l’ho comprato nuovo o l’ho fatto revisionare!
Il piano di navigazione adesso prevede alcune tappe di avvicinamento che mi consentiranno anche di visitare luoghi che finora sono rimasti sempre nel cassetto dei desideri del velista: dopo che Alessandra sarà sbarcata il viaggio proseguirà per Porquerolles, Tolone, Marsiglia. E poi il passaggio del Golfo del Leone, Barcellona, Ibiza…. Vedremo
Faccio ancora fatica a staccarmi dalla consueta mentalità milanese legata ad una ossessiva programmazione del tempo. Mezza testa o forse ancora di più vede ancora il Duomo
Ma già sale il livello dell’altra metà che invece aspetta con calma, senza fretta, come sarà o come mi aspetto che sia, la ri-programmazione della mia sensibilità nei confronti del tempo appunto ma anche del ritmo della vita in generale. Suona retorico ma vedo i colori e sento i profumi già in una maniera differente e più appagante perché non strozzata dall’ossessione dei giorni che passano
Succederà sicuramente. Se non mi sarò perso definitivamente lo condividerò con voi!
Auguro davvero a tutti di fare buon viaggio nelle (e con le) vostre vite e insieme con me
Si comincia!
Seguirò questa avventura con estremo interesse (come del resto sto già seguendo quella della Golden globe race 2018) per diversi motivi. Sono sempre stato un ammiratore di Moitessier e inutile dirlo il suo racconto della golden Globe race 1968 mi ha affascinato. Mi piace l’idea di un italiano che ricalchi le orme di Bernard e con il quale è giocoforza identificarsi. Se avessi soldi sarei contento di contribuire alle spese… ma mi interessa anche verificare come la tua barca affrontera questa dura prova, ho sempre ammirato Sciarrelli e le sue barche e conoscendo la sua disapprovazione per le barche moderne ho sempre desiderato scoprire i pro e i contro delle une e delle altre. E quale banco di prova migliore di quello che stai per fare?
Mi sono fatto l’idea, non so quanto sia esatta, che le lunghe navigazioni come questa (e quindi anche le regate) le fanno le barche e non solo gli equipaggi. Credo che le imprese di Bernard siano impensabili senza quella barca molto marina che è il Joshua, mentre credo che il fallimento di tanti aspiranti giramondo sia dovuto sopratutto alla scelta sbagliata della barca. Quindi vediamo cosa saprà fare Tatì!
In c… alla balena!