“Per il viaggiatore che vi giunge dal mare, Lisbona sorge come una bella visione da sogno, stagliata contro un cielo azzurro splendente che il sole allieta con il suo oro. E le cupole, i monumenti, i vecchi castelli si stagliano sopra il turbinio di case, come araldi lontani di questo luogo delizioso, di questa regione fortunata.
(Fernando Pessoa)”
…per me non è stato precisamente così  Pur essendomi presentato alla foce del Tago una sera di luglio, il clima sembrava più quello della Bassa Padana in novembre: una nebbiolina umida e non più di sedici gradi di temperatura mi hanno accompagnato fin dentro il bel porto di Oeiras, il più esterno del lungo estuario attrezzato lisbonese.
Ieri poi, 12 luglio, le previsioni meteo davano un deciso rinforzo del vento da nord che unito alla decisione già presa di fare un giorno di vero turismo nella capitale portoghese, ho lasciato la barca ben ormeggiata in porto ed in treno sono andato in centro città per poi bighellonare tutto il giorno per le stradine di Alcantara e Belem, due caratteristici quartieri di Lisbona. Bellissimo! Anche se il tempo, con un cielo ancora in massima parte coperto per tutto il giorno, ha decisamente esaltato poco i famosi colori delle case più caratteristiche. Un’alta citazione di Pessoa, innamorato davvero della sua città, infatti così dice:

“Per me non esistono fiori in grado di reggere il confronto con la varietà dei colori che assume Lisbona alla luce del sole.
(Fernando Pessoa)”
Verso sera, poi, un po’ per caso mi sono imbattuto in un posto incredibile che consiglio a quanti verranno qui prossimamente di andare a visitare, soprattutto per passarci la serata dall’aperitivo al dopocena. Si chiama “LX FACTORY” ed è un ex complesso industriale riconvertito, con la tipica sregolatezza e libertà del caso, a luogo di ritrovo e – come si usa dire – centro della “movida” cittadina, con decine di bar, ristoranti, negozi etnici, ostelli, luoghi di aggregazione. Con musica dal vivo magnificamente eseguita!  Davvero un posto piacevole.
Devo poi segnalare un’altra cosa che mi ha fatto un estremo piacere e che da vecchio frequentatore di porti italiani mi ha fatto davvero strabuzzare gli occhi per la sorpresa: ieri mattina davanti all’ingresso della barca (ricordo che si è sempre ormeggiati “alla francese” su fingers galleggianti) ho trovato un sacchetto di carta con dentro due magnifiche pagnotte fresche!
…uguale da noi in Mediterraneo, vero?
Vi assicuro che adesso che piano piano mi sto trasformando da diportista del week-end a navigatore un po’ più serio, un’attenzione del genere da parte di qualcuno riempie davvero il cuore.
Inseriamo questa riflessione anche nello stucchevole dibattito sui migranti che sta ammorbando quest’estate, và… La gente di mare dev’essere accolta. Sempre.
Gli errori, i bisticci, le polemiche, devono essere confinati al “prima” e al “dopo”.
Ma se per qualsiasi motivo in mare ci si è finiti, quando tocca terra, qualsiasi essere umano deve essere accolto.
Punto.
E mi fermo qua!

Fra poco riparto: il meteo è decisamente più favorevole oggi e conto di fare almeno 50 miglia.
Se poi si avvera la previsione che durante la serata e la notte tra oggi e domani, il vento girasse a sudovest, magari non mi fermo e proseguo…. finchè ne ho voglia.

Magari tiro dritto fino alla meta, chissà…